Il gotha della manifattura arazziera medicea trova degno tributo nel terzo volume curato da Lucia Meoni, riconosciuta esperta di fama planetaria. A cinquecento, gusto e collezionismo trovano nuova linfa in casa Medici, soprattutto nel granduca Ferdinando II, prolifico committente presso i maestri Pietro Févére e Giovanni Pollastri. Così, una collezione artisticamente degnissima arricchisce il già cospicuo patrimonio familiare, sapientemente supportato da oculate politiche matrimoniali, eredità, doni. In questo prolifico periodo, la manifattura granducale apre le porte alle committenze private, creando vere opere d’arte famose in tutta Europa e la nuova fatica della Meoni rappresenta uno strumento utilissimo per comprendere un epoca artisticamente prolifica nella storia manifatturiera italiana proiettata verso il barocco. Edito da sillabe, il prezioso volume analizza meticolosamente opere stupefacenti, tessute presso le botteghe dei fiamminghi Pietro e Bernardino Van Asselt, S. Marco, Uffizi, supportate dalle perfette copie d’autore create da Févère. Storie di Alessandro, Storie di Mosè, Storie di Tobia, Storie di Cosimo I de’ Medici, le Stagioni e le Ore raccontano un percorso artistico trovante contributo in nomi altisonanti della pittura su cartone valida testimonianza, basti menzionare Lorenzo Lippi, Cecco Bravo, Vincenzo Dandini. Il fasto della storia rivive negli arazzi medicei costellati da fili aurei e d’argento, rendendoli impareggiabili creazioni ed il volume “Gli Arazzi nei Musei Fiorentini” ne risalta valore storico, artistico, sociale, riuscito supporto didattico per amare la storia disegnata e intessuta a mano da grandi maestri.