L’Ambasciata del Messico a Palazzo Tornabuoni

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La Biblioteca di Palazzo Tornabuoni

Festa grande presso Palazzo Tornabuoni, fortemente voluta dalla Ambasciata Messicana durante alcune giornate dedicate ai connazionali per supportarli nelle pratiche consolari per quanti siano impossibilitati di recarsi a Roma, attraverso quel familiare “Consolato Mobile” guidato dall’illustrissimo Console Generale Felipe Carrera, organo assistenziale degno di meritato plauso.

Sua Eccellenza Carlos Garcia De Alba, Ambasciatore del Messico in Italia

Diretta da Sua Eccellenza l’Ambasciatore Carlos Garcia De Alba, l’attività diplomatica istituzionale dell’Ambasciata del Messico supporta rapporti economici, politici e culturali, quest’ultimi con ricco cartellone sull’intero Stivale – trovante suo valido coordinatore nell’addetto culturale Hector Alcantara – legato ai 100 anni dell’Ambasciata presso la Città Eterna e ai ben 150 anni – ormai prossimi – di solidi rapporti diplomatici con l’Italia. Non a caso, il nostro Paese trova nel Messico suo valente partner commerciale nelle Americhe con oltre 1600 aziende nostrane, cui fanno eco loro importanti investimenti soprattutto nel settore gastronomico con ben 19000 consumatori giornalieri nei vari ristoranti sparsi su tutto il territorio italiano. A tal riguardo, la mondanissima soirée presso Palazzo Tornabuoni trova lustro culinario in Rodrigo Zepeda, primo Chef presso l’Ambasciata romana, che delizia ospiti entusiasti con prelibatezze gourmet della tradizione, cui fa seguito una degustazione di selezionatissime tequila nella terrazza coperta, a mo’ di fastosa tenda araba, tra le note rigorosamente messicane intonate dal valente gruppo musicale  Madaus.

Intrattenimento musicale durante il cocktail

Rimanendo in tema, l’Ambasciatore Carlos Garcia De Alba rammenta quanto le due Nazioni siano strettamente simbiotiche nella tradizione gastronomica grazie ad una prelibatezza basilare nelle rispettive cucine, quel pomodoro importato dal Messico nel nostro paese dopo la conquista spagnola, internazionalmente assurto a valore culturale dei due Paesi rappresentandone anima identitaria per quella arcinota dieta mediterranea avente in Italia suo riconosciuto summa e nel Messico quale prodigo genitore che tutt’oggi ne protegge storia, tradizioni, ricette secolari. Messicana doc, da anni residente a Firenze, solare, professionale, savoir faire da vendere, Angela Carpio si è occupata del supporto logistico nella riuscita “serata tornabuonina”, non a caso invitati entusiasti ne danno ampiamente prova, avvolti tra magiche atmosfere emanate dalla storica location. In effetti estasi onirica rapisce occhi increduli dinnanzi quell’aristocratica architettura chiamata Palazzo Tornabuoni. Maestosi nella aggraziate forme, lunghi filari in finestroni con ellenico timpano omaggiano due balconi ingentiliti da balaustre, colonne incastonate, esedra di foggia neoclassica, quasi a rivaleggiare con quel capolavoro del Cigoli impreziosito da trabeazione con blasoni alternati a triglifi. Negli interni, capitelli tuscanici sormontano colonne del quattrocentesco cortile, annuncianti vetrate ricche in voluttuosi intarsi lignei, protezione per Diana Cacciatrice in marmo policromo dello scalone sontuoso nelle elaborate stuccature. Il piano nobile vanta affreschi commissionati dal cardinale Alessandro de’ Medici ad Agostino Ciampelli inerenti storie su Caino, Abele, Ester e Assuero, interventi pittorici settecenteschi, preziosi camini scolpiti a mano, come ben sa quello marmoreo nella Sala delle Muse con pannelli animalistici in micro mosaico ideati da Giacomo Raffaelli.

Anticamera tra Biblioteca e un appartamento storico

Un accurato restauro ha riportato il Palazzo agli splendori rinascimentali trasformandolo in esclusivo club privato, riuscito mix architettonico tra design contemporaneo, comfort tecnologico, eleganza storica, ricercati tessuti moderni, arredo. Questo gioiello permette ai suoi ospiti di respirare Firenze granducale: il suo credo si impronta sullo spirito fiorentino fatto di arte, design, moda, enogastronomia, affari, perfetta macchina organizzativa supervisionata dalla Presidente Gabrielle Taylor. Fulcro culturale del palazzo, la sua Biblioteca vanta varie sezioni ricche in interessanti volumi, abbellita da due artistici crateri lavorati a rilievo, protettori di una marmorea scultura classicheggiante e su, in alto, lignee travature dipinte sembrano planare in perfetto parallelismo. Qui, ospiti entusiasti godono di quel relax plasmante tale ambiente, sede incontrastata per eventi mondani e culturali.

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