Donatello, il Rinascimento

Angeli-Spiritelli-Foto-Ufficio-Stampa-Fondazione-Palazzo-Strozzi-scaled.jpg

Danza di Spiritelli. Foto: Ufficio Stampa Fondazione Palazzo Strozzi

Tributo all’esimio maestro rinascimentale, Palazzo Strozzi e Bargello ne ricostruiscono quel sorprendente estro conosciuto universalmente, confrontandolo con artisti chiamati Brunelleschi, Masaccio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Raffaello, Michelangelo, Bronzino. File rouge lungo il percorso espositivo è una lucida riflessione su materiali, tecniche, generi del cosmo donatelliano nel tempo attraverso opere provenienti da prestatori fiorentini, italiani, stranieri, ammirevole dialogo tra musei, collezioni, istituzioni. Indiscusso fautore della nova concezione scultorea, Donatello rompe con la tradizione, influenzando molti colleghi contemporanei attraverso una rivoluzionaria visione artistica che sopravviverà sino al Caravaggio. Il suo avveniristico linguaggio scultoreo si nutre di classicismo e medioevo, ma intriso di nuova linfa percepibile in quella attitudine nel trasmettere umanità psicologica e spirito interiore. Creativo versatile, modella con uguale padronanza bronzo, legno, marmo, terracotta attraverso tecniche personalissime, come quello “stiacciato” creante spazi illusori grazie a variazioni impercettibili delle consistenze. Il secolare Bargello espone capolavori assoluti, che trasudano una personalissima genialità, come S. Giorgio in armatura dalla ostentata fermezza morale visibile nella testa dinamicamente girata, contrapposta alla staticità corporale. L’insieme crea quell’idea donatelliana della vitalità soffocata tuttavia percepibile, ma star assoluta è sempre lui, il bronzeo David emblema del 400 nostrano libero da elementi architettonici. Simbolo di virtù civiche, questa opera personifica ragione ed intellettualismo umano trionfanti sulla irrazionale brutalità. In prestito a Palazzo Strozzi, il fratello in marmo mostra una raffigurazione vittoriosa, pervasa dalla cultura gotica leggibile nell’elaborato panneggio e posa ancheggiante, che quasi contrastano con classiche fattezze ideali del viso ma unificate attraverso il naturalismo rinascimentale. Cosa dire poi dell’Attis? In trasferta temporanea nell’altra sede espositiva, il bimbo rubicondo ostenta movenze sinuose, fierezza, gioia, vitalità, connotazioni appartenenti alla letteratura pagana, elementi aurei, ricercati dettagli.

Amore-Attis. Foto: Ufficio Stampa Fondazione Palazzo Strozzi

Nella principesca dimora Strozzi si respirano forti emozioni, non potrebbe essere diversamente dinnanzi alla Madonna Pazzi proveniente dai berlinesi Staatliche Museen. La Vergine esprime materna intimità visibile nelle sguardo amorevole verso Gesù Bambino in braccio, opera ricca in animo melanconico leggibile nei volti privi di gaiezza. San Ludovico di Tolosa sfoggia regale imponenza nei paramenti vescovili coprenti il corpo bronzeo. L’opera annovera giudizi controversi imputabili alla imperfetta armonia tra ingombrante vestiario ed esile corpo, che oggigiorno si motiva quale sofferente esternazione conflittuale nello scegliere tra vita ascetica e potere regale. Dalla vicina Prato arrivano spiritelli danzanti, riuscito virtuosismo nell’utilizzo di materiali diversificati, mentre il Duomo senese si è temporaneamente privato del composto S. Giovanni Battista: Minuto, volto scavato, sguardo smarrito, la scultura esterna sofferenza causata dai digiuni e continue peregrinazioni. Santa Maria Assunta ha anche prestato una magnifica formella intitolata Banchetto di Erode, riuscita descrizione tridimensionale giocante sui minori e maggiori rilievi raffigurativi, creanti scenografie spaziali non concluse tipiche della cultura artistica fiamminga. Curata da Francesco Caglioti, la mostra vanta circa 130 opere tra sculture, dipinti, disegni con prestiti eccezionali da quasi sessanta tra le più importanti istituzioni museali al mondo, che raccontano Donatello, luoghi lavorativi, seguaci, maestri contemporanei, influenze postume su celebri artisti rinascimentali e non solo.

INFO:

www.palazzostrozzi.org

www.bargellomusei.beniculturali.it

Share this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

scroll to top