DA FIRENZE A POGGIO CASCIANO

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Villa Cora

Firenze medievale trova in Porta Romana magnificenza tangibile. Oltrepassarla suscita quasi soggezione per cotanta storia vissuta e il suo orizzonte collinare fa scorgere filari di longilinei cipressi, lecci, pioppi, difesa arborea per quelle dimore ottocentesche vanitosissime per essere notoriamente belle. Un viale si inerpica tra essi sino a trasformarsi in curvone impreziosito da cancellata con cesellature, ossequiosa protezione per Villa Cora, luxury hotel finissimo e cuor gentile. Lo scalone esterno costeggia giardini all’italiana, adorno di marmoree dame pudicamente nude e vasca zampillante. Sulla sommità domina lei, quella domus neoclassica ricca in simmetrie fatte di colonne ioniche, portali arcuati, frontoni, i cui interni lasciano basiti per l’elegante eclettismo artistico. Gusto arabeggiante rivive nei disegni moreschi delle pareti ricche in nicchie mogol, sorreggenti il panciuto cupolotto alhambrino, esotico ambiente che immette nel Salone degli Specchi, apoteosi barocca. Riccioluti stucchi in oro costellano la volta prolifica in affreschi floreali che, quasi a cascata, diramano lungo le mura interamente adorne di boiseries, specchi, ovali con scene galanti. In fondo, si scorge un sontuoso portale sormontato da due putti altezzosi, che invitano a scoprire l’ambiente successivo arredato con gusto e trovante apoteosi nel camino in marmo carrarino lavorato a mo’ di festoni, sirene, cariatidi, su cui troneggia una fanciulla dagli acerbi seni scoperti. Il primo piano ospita ambienti decorati a grottesche, bizzarrie rococò, disegni orientali, così la Suite Imperiale ostenta fastosità nei virtuosismi pittorici del Pietrasanta e Samoggia come nel regale letto a baldacchino adorno di velluto rouge richiamante i tendaggi con passamaneria. Un delicato tappeto Aubosson delimita divani, poltrone, mobilio artigianalmente squisitissimi, lo sa bene quel regale specchio dai lignei intarsi seicenteschi o il camino con bronzeo orologio, insomma un Petite Trianon fiorentino. Fuori, verde d’alto fusto protegge la grande piscina, guardata a vista da allineate statue prossime alla Dependence, scenografica nel suo porticato renaissance style, ma ciò che rapisce è il suadente profumo inebriato dai roseti color pastello, tanto cari all’imperatrice Eugenia de Montijo che, qui, trascorse la vedovanza. Presso Villa Cora, gourmet e luxury camminano in simbiosi, miracolo attuato dallo chef Alessandro Liberatore attraverso una cucina classica rivisitata con note sperimentali, così Le Bistrot Restaurant ci consiglia astice, variazione di broccolo, oliva, crumble di acciughe ed i sensi inebriati sino alla goduria trovano rifugio nel menu tentatore, ricco in primi e secondi fumanti: Il nobile astice era seulement un apéritif! Lasciata quella che fu dimora Oppenheim, la collina sovrastante regala sinuose siepi dominate dalla ecclesia dedicata a San Miniato ricca in geometrie bicrome sulla facciata, il cui interno custodisce capolavori trovanti apoteosi nel composto Cristo Pantocratore absidale. Pochi passi conducono a La Loggia poggiana, classica nel fronte scandito da corpulente colonne doriche con fregio a triflighi, oggi, ospitante l’omonimo Caffe&Ristorante, mostre, événements culturels. Oltre, l’arborea galleria romanticona porta verso Firenze, ma una irrefrenabile voglia spinge verso Poggio Casciano, chiantigiano paradiso ricco in vigneti a filari, tappeto cubista custode dello Agriresort Ruffino perfetto per una verace tuscan experience. Cinquecentesco nucleo abitativo, la villa rinascimentale domina sui giardini all’italiana, trionfo in siepi concentricamente squadrate e ingentilite da agrumi posti negli argillei vasi datati. Gli interni ospitano confortevoli camere matrimoniali dagli arredi echeggianti uno stately style senza tempo. Più in là, il secolare boschetto fa ombra alle pulzelle in marmo che, presuntuose, guardano con aria ammaliatrice dispettosi amorini adornanti la fontana, scenografia baroque per la moderna dipendenza dagli eleganti saloni adibiti alla convivialità, degustazioni, eventi. Fuori, una piscina a sfioro domina sui vigneti producenti Modus Toscana IGT e Alauda Toscana IGT, icons wine di casa Ruffino, la cui storia vitivinicola ha consolidata nomea internazionale, non a caso le sue creature si effigiano degli altisonanti titoli Chianti DOCG, Chianti Classico DOCG, Super Tuscan Toscana IGT e Brunello di Montalcino, tutte in assaggio presso Le Tre Rane, tripudio gourmet di profumi e sapori autoctoni: La rinomata locanda sa come prenderti per la gola. Parola di Boyscout!

Tenute Ruffino – Poggio Casciano

Villa Cora

Tenuta Ruffino di Poggio Casciano

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