Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo il comunicato0 in oggetto
AL MAD – MURATE ART DISTRICT INAUGURA “LO SGUARDO VERSO”:
19 STUDENTI DELLA LABA DI FIRENZE DANNO FORMA AL CONCETTO DI “RAPPRESENTAZIONE”
FIRENZE, 13 APRILE 2023 – Rappresentare sé stessi e rappresentare l’altro, il mondo esterno, il diverso da sé. Si gioca tutta attorno al concetto della “rappresentazione” e soprattutto dello “sguardo”, la mostra “Lo sguardo verso”, firmata dalla Laba di Firenze e che inaugura oggi pomeriggio, alle ore 18, al MAD, il Murate Art District (in piazza delle Murate, a Firenze).
Fotografie, installazioni, video, opere pittoriche si rincorrono negli spazi delle Murate cercando di dare una risposta alla domanda: “Che cosa intendiamo per “rappresentazione?”. Provano così a dare forma alle loro personali riflessioni 19 studenti della Laba, iscritti ai corsi di Pittura, Fotografia e Graphic Design. L’allestimento è curato dal docente Matteo Innocenti ed è visitabile fino a domenica 16 aprile negli orari di apertura del museo: il giovedì, venerdì e sabato, dalle 14.30 alle 19.30, a ingresso libero. Questi i nomi degli autori delle opere: Emanuela Artuso, Luciana Zapata Barravino, Gaia Bocci, Lavinia Emanuela Butacu, Lorenzo Dei, Claudia Donati, Francesco Fanfani, Matilde Ferreri, Matilde Gusmeroli, Iryna Kostyuk, Caterina Lastrucci, Zhuofei Lu, Viola Menegoni, Adria Pietrocola, Quellidipittura, Matteo Saglimbeni, Manuela Salvadori, Aurora Varignani, Yushan Zhu.
“Attraverso questo progetto proviamo a porci alcune domande – spiega Matteo Innocenti – : che differenza c’è tra lo sguardo che rivolgo a me, alla mia interiorità, e quello che dirigo all’esterno, in termini di verità o di necessità? In che modo scegliamo come rappresentarci? A che cosa miriamo quando rappresentiamo qualcosa del mondo? Sta cambiando la rappresentazione, quando ci riferiamo alle nuove possibilità tecnologiche, quali la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale?”. Ne emerge un dialogo libero, in cui si intrecciano le diverse visioni degli autori, da un livello marcatamente intimo a una dimensione dichiaratamente sociale. La mostra restituisce così allo spettatore la testimonianza dello “sguardo verso” di una nuova generazione di artisti.