DIMORE PATRIZIE TOSCANE

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Villa Cerna. Foto: Archivio Villa Cerna

Girovagando per Firenze, un inatteso risveglio dei sensi trova supporto in Via Ghibellina, costernati da cotanta secolare architettura costringente il capo ad orientarsi in su, con naturale lamentela dell’infastidito collo. Il susseguirsi di architettoniche dimore intenerisce il cuore, che quasi si emoziona davanti al settecentesco Palazzo voluto dal marchese Giovanni Maria Baldinucci, il cui scenografico portale, ingentilito da antiche colonne romane in granito grigio, sorregge geometrico balcone e finestra a timpano impreziosita da blasone con vanitosi putti, festoni, mascherone. L’atrio in doppia serliana immette nello scalone d’onore, dalla volta a crociera, adorno di statue e raffinate decorazioni. Arrivati al piano nobile, ci seduce la successione di suggestivi ambienti magnificamente decorati, che trovano degna apoteosi nella charmant Sala della Musica. Monumentale bizzarria architettonica abbellita da gallico camino, le sue pareti proteggono amorevolmente stucchi di voluttuose sirene a doppia coda idolatranti conturbanti pulzelle dalle nuda membra, seraficamente osannate da augelli festosi e vasellame attico con melodiosa lira, tutti racchiusi in preziose cornici color oro. Più in su dimora il  movimentato fregio, voluttuosa catena elicoidale avvolgente trionfale rito processionale con dinamici figuranti alati del mondo animale ed umano, a sostegno di quella arcuata volta a botte tripudio di artistiche decorazioni in gesso. Il magnifico arredo da design trova degna valorizzazione nel corpulento lampadario e negli ambienti attigui con delicati affreschi riecheggianti la tradizione patrizia romana Accuratamente restaurato per ospitare il superstellato Relais del gruppo Baglioni Hotels, questo palazzo ha riacquistato gli antichi fasti, riuscita mistura tra arte, architettura, interior design, confort impresso a quelle che, oggigiorno, si chiamano Suite, esaltazione d’arte, bellezza, regalità supportata da originali affreschi tardo barocchi, soffitti a cassettoni e caminetti della tradizione toscana. Qui, la bellezza si trasforma in magia per i consueti auguri natalizi offerti dalla direzione ai suoi ospiti, estasiati dal fascino plasmante i suoi interni addobbati a festa tra luccichii, festoni, candele profumate, invitanti prelibatezze culinarie. Lasciata con amarezza cotanta visione, ci si dirige sopra il Poggio, che fu Imperiale, per scoprire una nuova strabiliante dimora edificata per il nobilissimo casato degli Acciaioli. Prospiciente uno scenografico giardino all’italiana con siepi dalla simmetria perfetta e doppio filare di leggiadre statue curiosamente assorte, la facciata cinquecentesca vanta ricco portone centrale in ferro battuto con tanto di blasone e doppia rampa. Il delizioso cortiletto interno, decorato da motivi geometrici e colonne in stile tuscanico, immette negli ambienti interni stracolmi di sorprendenti particolarità artistiche. Pareti impreziosite da prospettici trompe l’oeil, camino preziosamente scolpito della tradizione rinascimentale ed un altro barocco in finto marmo con ovale custodente un bel dipinto floreale, volti a botte oppure in legno, mobilio in stile conferiscono alla dimora una dignità aristocratica palpabile. Attigua alla villa, si trova la romantica cappella, il cui altare vanta opulenta decorazione con stucchi a gloria dello struggente Cristo in Croce. La vanitosa villa vive una seconda vita grazie alla nuova trasformazione in struttura ricettiva, nella cui annessa tenuta si produce ottimo vino ed olio. L’alterigia residenziale trova consenso anche nel ridente Chianti Classico, più esattamente nella secolare Villa Cerna presso Castellina. Un panorama mozzafiato su contorti ulivi ed ordinati filari di vigneti proteggono l’antichissima dimora benedettina appartenente al monastero di S. Salvatore dell’Isola. Trasformato in villa rinascimentale, l’edificio vanta pianta quadrata, massicce torri simmetriche e leggiadro loggiato arcuato, il tutto circondato dagli altezzosi cipressi immancabili nel giardino toscano. Nei dintorni si nasconde il romantico edificio rustico di epoca atavica, ora trasformato in Foresteria dalla famiglia Cecchi, arcinoti viticoltori made in Tuscany. E si, qui regna sovrano il buon vino Chianti Classico, la cui versione Riserva e Spargolo appartengono oramai agli annali, raffinati nettari tutti da gustare nell’annesso ristorante miscelante tradizione fatta di griglia e girarrosto, piatti caldi, wine experience per scoprire i vini Villa Cerna. Più in giù, nell’etrusca Chiusi, Dolciano vanta bellezza antica, cara a Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena da trasformarla in tenuta granducale, comprendente austera villa immersa nei lussureggianti giardini all’italiana e pertinenze in stile rustico chic. Risalente al XVIII secolo, la dimora presenta nobile prospetto richiamante gli aristocratici palazzi romani con tanto di piccola torretta ospitante un orologio. Il fasto delle dimore fuori porta caratterizza i suoi interni, armonica simbiosi tra delicati pavimenti maiolicati dai geometrici disegni, sontuosi parati in damasco, soffitti finemente affrescati a grottesche e mobilio d’epoca. Attenzione speciale merita l’attigua chiesetta a forgia di elegante tempietto greco in stile ionico. Dedicata a S. Leopoldo, l’edificio sacro vanta interno circolare, scandito da candide colonne con capitello, sormontato da cupola finemente decorata da affreschi riproducenti leggiadri festoni e nitido cielo. La tenuta ospita rinomata locanda della nobile tradizione toscana, naturalmente con intrusioni della blasonata gastronomia italica.

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