il Crocifisso di Francesco da Sangallo esposto a Santa Maria Nuova a Firenze

Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo il comunicato stampa in oggetto

La preziosa opera cinquecentesca, realizzata per l’Ospedale di Santa Maria Nuova, è stata collocata nel Salone Martino V, all’interno del percorso museale dell’istituzione

Restaurato nel 2009, il Cristo è stato uno dei protagonisti del progetto di catalogazione del patrimonio artistico della Ausl Toscana Centro, condotto dall’Università di Firenze e finanziato dalla Regione Toscana

Il Crocifisso ligneo di Francesco da Sangallo è stato collocato ieri mattina nel Salone Martino V dell’Ospedale di Santa Maria Nuova. L’opera, realizzata intorno al 1520, entra così a far parte del percorso museale dell’ospedale fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre di Beatrice.  

Hanno assistito a questa delicata operazione Paolo Morello (Direttore Generale AUSL Toscana Centro), Giancarlo Landini (Presidente Fondazione Santa Maria Nuova Onlus), Cristiano Giometti (Dip. SAGAS – Università degli Studi di Firenze), Jennifer Celani (Funzionario Storico dell’arte per la tutela del Quartiere di Santa Croce Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato) ed Elisabetta Cocchi (Direttore Sanitario PO Santa Maria Nuova).

La scultura rimarrà esposta sulla parete di sinistra del salone che fu creato nel 1720 per volere dello Spedalingo Giuseppe Maria Martellini. Al suo fianco,  un altro Cristo, dipinto su tavola sagomata da un ignoto pittore toscano nel XIV secolo, e davanti, La Resurrezione, affresco di Niccolò di Pietro Gerini (1385), staccato dalla parete della corsia degli uomini.

Prima di essere affisso alla parete, questo prezioso Crocifisso tardorinascimentale è stato sottoposto a un accurato controllo e a una revisione del restauro, realizzato nel 2009 dalla restauratrice, Anna Fulimeni, sotto la direzione della Soprintendenza. La revisione e ricollocazione dell’opera, restaurata grazie a un contributo del’Azienda Sanitaria e di Contemporanea Progetti, è stata promossa dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus.

Il crocifisso, che era stato fin qui conservato nei depositi di Santa Maria Nuova, è rimasto sotto osservazione per tre settimane, il tempo necessario per consentirgli  di stabilizzarsi e adattarsi alle nuove temperature.

“Siamo davvero orgogliosi di poter mostrare di nuovo al pubblico questa opera di immenso valore artistico, storico e religioso –  ha commentato Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus – Desidero ringraziare la Soprintendenza per il prezioso supporto costantemente prestato alla valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico del più antico ospedale d’Europa ancora in attività. E un grazie speciale va anche all’Università di Firenze che ha dato un contributo fondamentale attraverso il progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Toscana, di catalogazione del patrimonio artistico dell’Ausl Toscana Centro. È proprio nel corso della ricognizione effettuata sui beni dell’Ospedale che due borsiste selezionate dal Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze, Francesca Maria Bacci e Romina Origlia, hanno segnalato l’opportunità di trovare una collocazione per il Cristo del Sangallo. Un suggerimento che la Fondazione ha prontamente colto e attuato. È dal 2016, anno in cui è stata inaugurata la musealizzazione di alcune aree di Santa Maria Nuova, che la Fondazione è impegnata sul fronte del recupero dell’immenso patrimonio artistico dell’istituzione. Un patrimonio che racconta la storia dell’ospedale, ma anche della città e dei suoi artisti. A noi spetta il compito di tutelarlo e di renderlo fruibile”.

“Oggi abbiamo il privilegio di rimettere al suo posto questo Crocifisso che andrà ad arricchire il percorso museale di Santa Maria Nuova –  ha detto Paolo Morello, direttore generale Ausl Toscana Centro – È molto importante continuare a investire nella valorizzazione del patrimonio artistico di un ospedale che ha 700 anni di storia alle spalle. Soprattutto in un momento come questo. Unire, in uno stesso luogo, arte e storia, ma anche cura e risultati eccellenti per i cittadini è un valore tutto nostro. Inoltre, credo che continuare a tutelare questo patrimonio di opere di grande valore sia importante per ricordare da dove veniamo e dove vogliamo andare”.

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