Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini

Allievo di Piero Tosi, Massimo Cantini Parrini trova nella costumistica esternazione al suo estro creativo, prova ne sono le numerose collaborazioni in produzioni teatrali e cinematografiche. Tre David di Donatello, Nastri d’Argento, Ciak d’Oro rappresentano alcuni riconoscimenti al suo riconosciuto talento, palpabile nell’ultima fatica “Pinocchio”, bellissimo film di Matteo Garrone, i cui ricercati outfit ostentano meritata bellezza presso il pratese Museo del Tessuto. Divisa in due sezione, la mostra racconta fonti ispirative dell’artista attraverso preziosi abiti appartenenti alla ricchissima collezione personale e bozzetti mixanti manualità, ritocchi digitali, fotografia. Nella grande sala attigua, ben 32 costumi sartoriali ostentano ricerca storica e oniricità, così un napoleonico frac dall’aria vissuta, indossato da Geppetto, rivaleggia col Grillo Parlante, la cui dotta fama rivive nella giacca in camoscio e cravatta con fiocco. Avvolto nell’inquietante cappottone di fustagno, Mangiafuoco sovrasta autoritariamente burattini della Commedia dell’Arte vestiti secondo tradizione, come la svampita Colombina col corpetto in velluto e gonna impreziosita da nastri increspati, mentre il giustacuore ricco di applicazioni a fiammella rammenta il Diavolo tentatore. Un richiamo al contemporaneo riecheggia nell’abbigliamento vintage del Gatto e la Volpe, mentre Pinocchio trova alloggio nel centro sala vestito in rosso, simbolo di rabbia, amore, sangue, fuoco, vita, vergogna, peculiarità caratterizzanti la bellissima favola. Ma gli altri personaggi collodiani come saranno agghindati? Beh, a voi scoprirlo visitando la mostra!

Prato, Museo del Tessuto
21 dicembre 2019 al 22 marzo 2020

Share this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

scroll to top