MAO JINHUA E LE SUE MONTAINS

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Fondazione Zeffirelli

Carta in cotone realizzata a mano, sulla quale inchiostro e pennello ricreano magicamente sacralità montana, armonia plasmante madre terra, suoni ancestrali dell’universo ricreati attraverso l’esperta mano di Mao Jinhua, artista, poeta, filosofo contemplativo, trovante linfa vitale tra interiorità, natura, nobili suoni emessi dal gugun vibrante di storia millenaria cinese. Figure stilizzate, sinuose nelle posture danzanti, quasi rapite dalla magica sinfonia del gugun, impregnano l’arte del maestro orientale di nobile musica, divenendo un tutt’uno sinergico. Linee e colori danno forma all’armonia universale tra scenari naturali cinesi sontuosamente belli, dei quali Mao ne coglie, respiro, suoni, anima. Un elegante minimalismo rivive in pennellate scemanti dal cupo al grigio tenue, contrastate dal colore pastello esaltante le Montagne Gialle tanto amate dal pittore che, nelle sue opere esposte presso la fiorentina Fondazione Zeffirelli, rivivono nel suadente dualismo acqua-monti. Paesaggi spirituali nascono da segni decisi, delicati, rappresentativi, carichi di vita interiore manifesta, musicalità, simbolismo universale.

Curato da Cristina Acidini e pubblicato da Edizioni Pla, un bel  catalogo supporta la mostra visitabile sino al prossimo 30 novembre 2019.

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